
Tutto scorre, tutto cambia, molto probabilmente non sono più la stessa persona di allora.

Z.
Il principe Cadmo gettò a terra ventuno denti di drago. E ventuno scheletri vennero fuori dal terreno pronti a combattere per lui. Erano le lettere dell’alfabeto.
La prima lettera era la A. La A di Aleph. La A a forma di cuneo che apre le acque, a forma di testa di bue (e tu lo sai che la testa di un bue vista ai raggi X ha la forma di un utero, vero?), a forma di A. La A di Alfa.
L’ultima lettera era la nostra Z, l’Omega. Le due punte di Omega sembrano volersi toccare come una bambina al saggio di danza che fa il controponte,le mani che toccano i piedi straziandosi la schiena. Omega.
Se A è l’iniziale di Aleph, Z è la lettera di en-soph?
Se Cantor e Zenone ci credevano davvero alla possibilità di suddividere all’infinito qualsiasi spazio, qualsiasi segmento, qualsiasi porzione dell’Essere, stavano parlando dell’infinitesimale, dell’infinitamente piccolo. Menti che spaccano il capello in quattro, fino a rimanere calvi. Oggi chiamiamo barbari gli stessi popoli che hanno inventato en-soph e lo zero.
Eppure esiste Aleph, aleph aleph è quando da bambino giri su te stesso perchè hai visto fare così alla trottola che ti hanno appena regalato, e tra te e la trottola non trovi mica troppe differenze (te lo immagini un adulto che si mette a fare come il suo dopobarba? O come la sua borsetta?), giri e senti le braccia che vanno verso fuori, le punte delle mani sono perfettamente orizzontali e tu giri e giri e giri ed entro pochi istanti hai un perfetto bitorzolo sul cranio. Quello è aleph, è l’assenza di distanza fra te e la tua trottola preferita, è la non-mente del più disciplinato dei samurai che a un principiante mocciomazzoso di bambino vien fuori spontanea. E’ l’infinito in ogni punto dell’Essere. Perchè l’Essere non ha punti.
En-soph. En soph non lo so cos’è, ma pronunciandolo due,tre volte ne sento il ritmo, sembra un respiro, una sistole (EN) e una diastole (SOPH), è l’infinito che diventa grafo glifo e sbafo. En-soph è è è è l’espandersi dell’universo. Nell’I-ching, tarocchi minimalisti cinesi, (come nei segnali Morse?) esistono solo due significanti, lineacontinua-lineaspezzata. E nella ruota dei ching, nella ruota del destino ogni significante tende i propri estremi verso i propri opposti, diventando spezzato o continuo assecondando le volontà del Destino. Secondo i rivoli capricciosi del Fiume.
En soph. Aleph. Alpha&Omega. Gesù prima di morire fu raggiunto da un gruppo di pretoriani per essere incarcerato; poteva distruggerli, annientarli, bastava dirgli “animmaceitazlaorazzal”, (lazzaroalzatiecammina al contrario) e lora stramazzavano lì. Gli sarebbe bastato parlare, aveva amicizie in Alto. Lui ERA l’alpha&omega. Eppure tutto quello che fece fu dire il suo nome. Gli chiesero se era lui Gesu’ Cristo, e lui rispose solo sì. Tre volte glielo chiesero, ed ogni volta un vento terribile. En-soph. Se il figlio di Dio si lascia morire così, se il figlio di Dio apre così tanto la sua mente, la sua mano (non fa differenza, perchè come la mano stringe la zappa per arare la terra, così la mente rende fertile la Realtà) e lascia scorrere la vita anche all’apice del suo orrore, lasciando che diventi la propria Morte. Se un uomo soltanto, uno solo in tutta la Storia l’ha fatto, che senso ha portare un crocifisso al collo e vestire Prada? M’ero innamorato dei tuoi jeans a vita bassa, del tuo seno e del tuo naso al ristorante, dal tavolo a fianco. Ma ti sei girata e portavi un crocifisso troppo trendy perchè fosse sincero. Perchè potessi capire. Puttanella.
Alpha&omega. Chi di noi due è aleph e chi en-soph mentre costringiamo l’altro a lasciarsi prendere sui sedili di una macchina? Ci rincorriamo, ci rincorreremo sempre, e finchè avremo il fiato di farlo staremo respirando, aleph-ensoph,aleph-ensoph, aleph-ensoph, ho l’affanno da infinito, ho l’infarto da aleph, mi è andata una scheggia di aleph di traverso. E via così, tra i veli di Maya, finchè verranno i pretoriani. E apriremo le mani, lasciando cadere granelli di sabbia, giada sbriciolata, sangue mestruale e chicchi di riso. Apriremo le mani|la mente|il cranio e sulla volta della testa che ci avranno spaccato in due troveranno un cielo blu scuro, e guardando attentamente minuscoli puntini bianchi, e ancora piu’ attentamente scoveranno due piccoli sputazzetti di soldati che guardano dentro un cranio e vedono due piccoli sputazzetti che guardano dentro un cranio e vedono due piccoli sputazzetti che guardano dentro un cranio e vedono due piccoli sputazzetti che guardano dentro un cranio e vedono due piccoli sputazzetti che guardano dentro un cranio e vedono due piccoli sputazzetti che finalmente si tuffano nel cranio. Saremo morti?
Shiva, voglio una dea Kannon, una dea Kannon del Salice piangente, una dea dai mille occhi e mille braccia per fare l’amore con te. Senza doverlo imploraelemosinare.