
Tutto scorre, tutto cambia, molto probabilmente non sono più la stessa persona di allora.

Mentre aspetto il treno qui a Tiburtina, guardo un cartello: ALTA VELOCITÀ. Non è brandizzato Trenitalia, nè Italo. C’è solo scritto così: “Alta velocità”. Mi piace pensare che sia messo lì per farmi riflettere sulla MIA velocità. Mi piace pensare che somigli a quei cartelli con su scritto “ALTA TENSIONE”. Quei cartelli che sottintendono “PERICOLO”. Alta velocità: pericolo. Andare veloce, sentire l’adrenalina che schizza dalla nuca al cuore alle mie dita, sentirmi fremere di vita e pronto a tutto in ogni istante. Sentire la mia energia che scorre “ad alta velocità”… che meraviglia! Ma quel cartello mi costringe a riflettere, mi costringe a frenare. Pericolo Dario, pericolo. Freno il cuore, rallento il respiro e piano il sangue si fa più denso dentro di me. Sto andando a tenere un corso sui Social Media per un’importante società napoletana. E lo sto scrivendo in diretta da uno smartphone. Altissima velocità. Altissimo pericolo? Sorrido, piano.