
Tutto scorre, tutto cambia, molto probabilmente non sono più la stessa persona di allora.

Un ingegnere, un fisico e un matematico sono in viaggio in Scozia in treno.
Tra le tante gallerie, ad un certo punto intravedono dei campi verdissimi, e su uno di questi campi, una pecora nera.
L’ingegnere proclama: ‘toh guarda, in Scozia le pecore sono nere‘
Il fisico, tronfio, risponde: ‘Eh no, al massimo puoi dire che in Scozia c’è una pecora nera ‘
E il matematico chiosa: ‘al più si può affermare che esiste in Scozia un campo dove pascola una pecora che ha un lato di colore nero ‘
…
c’è da riflettere. O almeno, vorrei riflettere insieme sulla nostra Facoltà. Quella sopra è una barzelletta tipicamente da ingegneri…eppure, non è solo una barzelletta.
Se vogliamo professarci Scienziati della Comunicazione, dovremmo pensare a quante cose la storia delle scienze ha da insegnarci sul rigore, sul metodo scientifico, sulla Scienza come ricerca.
Ho degli amici a medicina che mi hanno insegnato molto: a volte gli chiedo un parere su un dolore, una malattia o un farmaco.
Ebbene, quando non sanno qualcosa, non me la dicono.
Non inventano, non speculano.
Semplicemente, rispondono ‘quell’esame non l’ho fatto ‘, oppure ‘chiedi a Ciro che l’ha studiato ‘.
Non rispondono.
Scienze della Comunicazione.
Mah, non mi piace ammetterlo, ma forse troppo spesso siamo più comunicatori che scienziati.