
Tutto scorre, tutto cambia, molto probabilmente non sono più la stessa persona di allora.

Odio i gabbiani,
odio vederli planare tra i grattacieli affamati di blu,
il mare che sa di mercurio gli ha insegnato il sapore della spazzatura
e i riflessi, muti, delle pareti di vetro.
Odio i gabbiani,
perchè odio me stesso e i miei fratelli
i loro assassini colorati e la mia ignoranza frettolosa
Odio i gabbiani,
perchè i gabbiani sono il mare e il vento e il sale tra le piume,
e invece loro sono lì ma intorno a me la Tangenziale è una sequoia di cemento,
in quest’alba di speranza avvelenata al monossido
Negli occhi i gabbiani saranno sempre Bartleboom e il quadro infinito davanti alla locanda Almayer. Alla lettera nella letteratura, quello che resta di reale del sogno. Perchè se citi a memoria oceano mare è la fine.O l’inizio. tq.