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Tutto scorre, tutto cambia, molto probabilmente non sono più la stessa persona di allora. Smile

Questo ritratto è stato rubato al porto Granatello di Portici ad un’amica di lunghissima data. Una strega che pur essendo tra le donne più belle che conosco, è anche tra le più timide. Ed allora forse è giusto che il suo ritratto sia proprio così, col volto coperto, una mano per coprire la bocca i seni e….i denti, che già allora avrebbero preferito mordermi pur di non farsi fotografare. Mi odierà per tutto questo, ma fa nulla


Zolfo ha un ciondolo con due serpenti,
ha riccioli come serpenti.

Zolfo&mercurio in alchimia sono le due basi basi della vita.
Due serpenti.

Zolfo ti guarda seria seria e dice Quello è un folle. E’ un folletto.
E’ pura magia naive.

Zolfo la notte della Befana paga un casellante con 1.20 €uro in monete di cioccolata.
Ti guarda seria seria dicendo Io ci penso sempre ai casellanti.

Zolfo la ricordo affacciata al finestrino di un’auto che guarda i mulini a vento verso Gibilterra, guarda l’Africa; e si infila un fiore tra i capelli per l’autoscatto. Zolfo litiga, strepita, urla, ti mette polvere argentata nelle tasche perchè vorrebbe darti le stelle, ha la memoria fragile di un origami d’acqua, è immatura sensitiva e strega.

Una strega bambina.
Bruciata adulta
sul rogo dell’indifferenza superficiale dei troppi.

E’ la donna più bambina che conosco, e dopo dieci anni di liceo, università etc etc…. ancora oggi letteralmente mi commuovo a constatare quanto un ossimoro possa essere vivo. Autenticamente dilaniante nella sua semplicità, contorta. Come le spire di un serpente.